DELL ARCHITETTURA
Lafirag Ce Dorica non deve aver dentello , e perciò il Serlio feguitando Vi
Trat. 3. truvio la fa come la Cornice 19. facendo la Corona, Ò Gocciolatojo
con due piccole gole rovefcie fuperiore ,. e inferiore, alte un men
modulo, e la gola dritta con un regolo. parimente di mezzo moduly
Palladio al lib. 3. del cap. 15., ed il Viola al luogo citato la delinea.
no come la Cornice 20. fopra il fregio ponendo prima un Cavetto :
indi un Vovolo, di fopra la Corona cinta da una gola rovefcia, f
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pra cui {tà la gola dritta colle mifure efprefle nella figura .
OSSERVAZIONE OTTAV 4.
Delle Cornici libere dell’ Ordine Dorico .
On v’ è quafi Fabbrica , a cui non fiano neceffarie le Cornici,
benchè non fiano foftentate nè dalle Colonne, nè da Pilaftri,
e però m’è paruto neceflfario porre qualche invenzione delle Corni
ci libere, ed indipendenti; acciocchè chiunque vorrà, fe ne pofla fer
vire nelle occafioni . Quefte fono le figure 23. 24. 25. e 26. della
Laftra IV., le quali ftimo tutte d'ordine Dorico; benchè alcuni ab.
biano i Triglifi, i quali fono come modiglioni , che fporgono in fuo.
11, ma perchè fono nel fregio, perciò fi debbono dire Triglifi rilevati
più che modiglioni .
La Cornice 23. è ftata adoperata da me con ottimo effetto , e la
24. nel Palazzo del Sereniffimo Principe di Carignano a Torino; la
25. pur in un Palazzo di detto Principe a Racconigi; la 26. è quel
la, che il Serlio al lib. 4. del cap. 9., ed altri attribuifcono all’ ordi.
ne compofto , che nell’ Anfiteatro, è Colifeo Romano è la più fubli.
me, e corona l’ordine compofto: Ma la fua femplicità ben appalefa
non doverti dire compofta, ma fatta di capriccio , come quella ,. che
coronava le ultime cime, ed intagliata, è diftinta fottilmente {areb»
be {tata ‘roppo minuta; e però Palladio , ed il Viola, ed il Vignola,
i altri sS'ingegnano d’inventarla in altro modo, come diremo al fuo
uogo.
"Le mifure delle dette Cornici » Come anche di ogn’ altra fi pol:
fono raccorre dalla ftefia figura, effendo con ogni diligenza poffibile
ftare da me compartite , malfime che dalla varietà, in cui fono gli Au-
tori nell’ affegnare le proporzioni fi riconofce troppo fottile il loro feru
polofo ingegno ; egl’è bensì vero, che non molto dobbiamo difcoftar=
ci da effe per far opere tali, che riefchino emendare, e perfette .
OSSERVAZIONE NO Nd.
Circa il mettere il Capitello ; è la bafe Dorica in pianta , e formare
la fua Icnografia .
’ facil i : i
F Ni quefta Icnografia, perchè fi prende il femidiametro de'
.duactetti, Aftragalo, e Vovolo . e fi fanno altrettanti circoli con-
centrici, attorno a’ quali fi farà un è n COLGO
sia Na q ali un quadrato, che abbia i fuoi lati lun-
> 80 11 piano dell’Abaco, e tanto farà della golet-
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