DELL’ARCHITETTURA
Lifl14 etiam acuminis ef? proprium fubftrattionibus , vel adjetHionibus temperaturas ef
"L'rat. 3. ficere ; non enim veros videtur babere vifus effettus , fed fallitur faepe ab jus
judicio mens. _
L'altra cagione. principale è il fito, quando, è debbon effer mi.
rati gli oggetti, è da luogo troppo vicino, ò troppo lontano . Il pri,
mo inganno non fi può emendare, fe non con un buon giudizio, e
con fapere' come tale occafione apparifeono gli oggetti, affinchè l’Ar
chitetto poffa dare il conveniente rimedio ; l’altro inganno ha qual
che regola certa, che lo corregge, e circa il primo porremo le feguen
ti Oflervazioni ,
OSSERVAZIONE PRIMA
Tutti gli Oggetti , che fi veggono in un largo fito, apparifcono
piccoli , e minuti.
Uefta Offervazione la efperienza la conferma, e la ragione l’ap-
prova, perchè comparato col grande eftremamente il piccolo
a “ppare più piccolo di quello, che egli è ; così quando in un gran
campo fi pongono i fondamenti, e già fi veggono diftinte le Came
re, e le Sale, eflendo condotte a fior di terra fembrano piccole,
che poi innalzate le mura divengano grandi agli occhi noftri. Co
un gran Palazzo appreflo a qualche fcoglio non par molto grande,
rendendolo piccolo la grandezza del vafto faffo vicino.
OSSERVAZIONE SECONDA
Ogni Oggetto più elevato fopra d'un Monte , che lo domina , appare baffo ..j
1ò fi vede chiaramente nelle Città edificate fu i Monti comp
rate con altre innalzate in una gran pianura , che in quefte le
Torri fembrano molto alte, in quelle benchè altiilime non appari
fcono d’eccefliva altezza.
OSS E RFAZIO NE LE RZ
Tutto quello , che fi vede in luogo chiufo da muri, è circondato da effi, fembra
più groffo ; quello , che fi vede all aperto circondato daria,
pare più (ottile .
Uefta propofizione la conobbe anche Vitruvio nel lib. 6. al Cap.
2. Non eadem fpecies effe videtur in conclufo , diffimilis in aperto , €
ciò avviene non tanto dalle linee vifuali , che veggano log.
getto con angolo differente, perchè fi prefùppone fia lo {teffo , ma
dalla forza delle ombre, Perchè nel chiufo l’ombre fono più cariche,
e fanno vedere più terminati gli oggetti , che nell’ aperto , venendo il
chiaro da tutte le parti, non così alla vifta gli rapprefenta diiftinti .
Perciò Vitruvio nel lib. 4. al Cap. 4. comanda, che le Colonne in
terne
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